NUOVO MILLENNIO  

La scuola e l'educazione

L’eccellenza accademica e la democratizzazione dell’accesso alla conoscenza sono stati i pilastri della ideologia liberale, poi condivisi anche dalla sinistra pure ostile per il resto al liberalismo, nella convinzione che l’istruzione di massa avrebbe stimolato la modernizzazione.
I risultati però non sono stati esaltanti.
Non si sono allargate le cognizioni della gente sulla società moderna, non si è migliorata la qualità della cultura popolare e neppure si è accorciato il profondo divario tra ricchi e poveri.
Per di più, l’egemonia conquistata dal partito comunista sul mondo della scuola, ha trasformato la nostra scuola in un luogo di propaganda politica, con il declino dello spirito critico e il decadimento degli standard intellettuali.
Prova ne sia la moltiplicazione dei corsi di laurea, diffusi a pioggia nel territorio, con un numero irrisorio di studenti all’attivo e quindi con un insegnamento di qualità impossibile
Questo conferma quanto hanno sempre sostenuto i conservatori che cultura di massa e istruzione di alto livello siano incompatibili. Non vorremmo mai dover scegliere tra una educazione di massa mediocre e una educazione di alto livello, ma riservata alle élites.
Ma la realtà è ben diversa, perché chi può questa strada la segue da molto tempo.
Chi se lo può permettere economicamente educa i propri figli nei migliori istituti italiani ed esteri, lasciando così i giovani meno fortunati in un deserto di mediocrità.
Democratizzare l’eccellenza potrebbe essere un ottimo slogan, ma finché il quadro politico continuerà ad essere dominato da burocrati feroci, ogni riforma sarà contrastata con successo dalla demagogia dell’ignoranza.
Mentre invece è nella scuola prima, e nell’accesso alla formazione continua poi, che si giocano le carte del destino sociale e si articola l’efficacia massima del sistema educativo e della formazione.
Ma questo viene garantito ai figli dei privilegiati da altri meriti.